Radiomicrofoni analogici live
L'informale case leopardato dei radiomicrofoni Sennheiser luccicanti di una girl-band molto forte negli anni '00, le Pussycat Dolls.

Radiomicrofoni analogici live

Storia, caratteristiche e trasmissione

Microfoni senza fili si vedevano già dagli anni '50. I primi modelli commercializzati erano i Telefunken Mikroport (costruiti da Sennheiser), Shure Vagabond, Sony, Vega, Beyerdynamic e altri customizzati, usati soprattutto in TV o nello sport. Volendo però ricostruire un po' della storia dei radiomicrofoni nella musica, dobbiamo aspettare l'introduzione del compander, arrivato qualche anno dopo.

Nasty Cordless
1976:

viene commercializzato il primo trasmettitore wireless per chitarra (Nasty Cordless) con prestazioni professionali. Elemento chiave per il salto di qualità audio è il "compander" sviluppato da John Nady su ispirazione dall'industria delle telecomunicazioni. Poco tempo dopo la neonata Nady Systems Inc produrrà i primi radiomicrofoni palmari professionali, i Rolling Stones saranno fra i primi entusiasti utilizzatori.

Kate Bush Kite
1979:

Kate Bush utilizza per la prima volta in un tour un sistema headset, artigianalmente assemblato dal suo fonico di palco Martin Fischer usando il ferro di un attaccapanni. Si tratta, tra l'altro di uno dei primi concerti pop/rock con largo uso di video e scenografie mobili. Da qui in avanti, grazie anche alle nuove tecnologie (fra cui i sistemi wireless), i concerti rock diventano a tutti gli effetti "spettacoli live".

Todd Rundgren 1982
1982:

Marty Garcia, giovane fonico di Todd Rundgren, sviluppa un sistema di monitoraggio basato su auricolari IEM a filo. Nei primi decenni del rock i cantanti faticano a sentirsi, i tour sono intensi e spesso la voce ne risente. Gli auricolari offrono una nuova strada per risolvere il problema. Nel 1985 Todd Rundgren e Utopia fanno il primo tour con solo monitoraggio in cuffia, Garcia registra il marchio EarMonitors.

1985:

quasi tutti gli artisti internazionali utilizzano sistemi wireless, l'80% è marchiato Nady (Madonna, Bon Jovi, B. Springsteen, Aerosmith, Van Halen, Neil Young, Rolling Stones...).

Promo FutureSonics '95
1991/92:

Garcia fonda Future Sonics, con cui vengono fatti i primi tour da stadi con monitoraggio IEM (Steve Miller, Grateful Dead, Phil Collins...)

Compander

Il Compander

  • Lorenzo Ortolani

Il compander serve a mantenere inalterato il rapporto segnale/rumore durante la trasmissione radio. Il termine Compander è composto dai termini compressione ed espansione/expander che definiscono bene l'intero processo, ad essere pignoli, in italiano può essere chiamata compansione. Il suono analogico viene prima compresso, riducendo i picchi di segnale, trasmesso in modulazione di frequenza (FM) e poi espanso in ricezione riportandolo al livello originale. Nei radiomicrofoni classici il rapporto di compressione è generalmente di 2:1 ma può anche essere variabile, secondo le scelte del produttore. Spesso avviene anche una forma di pre-enfasi delle alte frequenze e de-enfasi in ricezione, così le alte frequenze spurie che vengono captate nella trasmissione radio sono attenuate nella ricezione. Tutti i microfoni radio a causa del compander sono soggetti a fenomeni detti “breathing/respiro” o “pumping/pompa” che sono più o meno evidenti in base alla qualità del sistema TX/RX (Trasmettitore/Ricevitore). Problemi che non si presentano in una trasmissione digitale, dove il segnale ricevuto è esattamente lo stesso inviato dall'apparato.

La Trasmissione

Onda Elettromagnetica

Le onde elettromagnetiche sono composte da un'onda elettrica e una magnetica fra loro perpendicolari. Questo fa sì che l'irradiazione sia "polarizzata", ossia abbia un "verso" (verticale/orizzontale). Semplificando un po', si può dire che un'antenna semi-dipolo (la comune antenna omnidirezionale "a stilo") riceve (o emette) perpendicolarmente, con polarizzazione elettrica parallela all'antenna stessa (vedi fig. 1) e magnetica a 90 gradi. La miglior ricezione avviene quando antenna trasmittente e ricevente hanno stessa polarizzazione.

Helical

Una polarizzazione "girata" di 90° può portare, teoricamente, perdite elevatissime nella ricezione del segnale, ma nel campo live (dove uno dei due sistemi in comunicazione è in continuo movimento) è impossibile ottenere sempre coerenza di polarizzazione. Nella pratica questo fenomeno è attenuato dalle riflessioni (in cui l'onda può cambiare polarizzazione) e dal posizionamento con diversa angolazione delle due antenne riceventi di un sistema diversity. Nei casi più critici (ad esempio sistemi IEM) si possono usare antenne elicoidali a polarizzazione circolare (CPB) che, a fronte di una leggera perdita (circa 3 dB) rispetto alla polarizzazione coerente, eliminano del tutto la possibilità della polarizzazione invertita.

Squelch

In teoria, un sistema radio sgancia quando il livello che raggiunge il ricevitore scende sotto la soglia utile. Quest'ultima dipende dal livello del rumore di fondo RF e dalla soglia di squelch (che ovviamente va regolata appena sopra il livello dei segnali interferenti). Sintetizzando, si può dire che in FM vince il segnale più forte (capture effect), nei prodotti migliori bastano pochi dB di differenza per far passare il segnale desiderato senza problemi udibili. Il successo di un'installazione difficile (tanti sistemi in poco spazio RF disponibile) dipende in gran parte da valutazioni corrette riguardo l'intensità relativa fra i singoli sistemi e tutte le possibili interferenze (intermodulazione compresa). E' necessario quindi prendere in considerazione l'attenuazione provocata da ostacoli (corpo umano, elementi metallici ecc), dalla distanza di lavoro, dall'orientamento delle antenne, nonchè dalla possibile variazione in intensità dei segnali interferenti.

470-790 Sample

Le interferenze esterne, almeno nel range UHF 470/790, provengono nella stragrande maggioranza dei casi dal segnale TV digitale che, in Italia, è suddiviso in canali di trasmissione di 8 MHz ciascuno (ad esempio: 470/478 canale 21, 478/486 canale 22 ecc.). I canali vengono occupati integralmente, il segnale è decisamente stabile nel tempo, l'intensità dipende molto dalla distanza a cui ci si trova dai ripetitori e dalla eventuale presenza di materiale schermante (i muri di un teatro possono attenuare moltissimo, la copertura di un palatenda non fa praticamente nulla).

Considerazioni pratiche:
A) inutile cercare spazio libero all'interno degli 8 MHz se il canale in questione arriva prepotentemente nella nostra location;
B) ogni 8 MHz c'è un piccolo "buco" (solitamente non rilevato dai sistemi di scansione automatici delle macchine);
C) i responsabili di cambiamenti nello spettro durante la giornata raramente sono le TV.

IMG 10

I sistemi riceventi possono subire "desensibilizzazione" in presenza di segnali molto forti su frequenze diverse da quelle di sintonizzazione. In pratica: un segnale elevato (non rappresentato dal meter RF della macchina!) può attenuare indirettamente il segnale in ingresso desiderato. Anche per questo (oltre che per attenuare i disturbi da intermodulazione) i sistemi professionali sono dotati di appositi stadi di filtraggio in ingresso. Rimane il fatto che l'utente deve porre attenzione non solo a quel che succede nelle frequenze in uso ma anche a quelle in prossimità. Ad esempio, va evitato quanto più possibile che l'emissione degli IEM entri con forte intensità negli stadi riceventi dei radiomicrofoni. A tal fine è di fondamentale importanza porre attenzione al posizionamento delle antenne, sfruttandone magari caratteristiche direttive e di polarizzazione quando non è praticamente possibile il semplice distanziamento (ad esempio quando l'artista indossa due bodypack).